CREDITO E LIQUIDITÀ PER FAMIGLIE E IMPRESE: ANCORA ATTIVE MORATORIE SU PRESTITI DEL VALORE DI 158 MLD, OLTRE 155 MLD IL VALORE DELLE RICHIESTE AL FONDO DI GARANZIA PMI; RAGGIUNGONO I € 22,8 MLD I VOLUMI COMPLESSIVI DEI PRESTITI GARANTITI DA SACE

Comunicato Stampa Congiunto

Credito e liquidità per famiglie e imprese: ancora attive moratorie su prestiti del valore di 158 miliardi, oltre 155 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia PMI;

raggiungono i 22,8 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti da SACE

 

Le moratorie tuttora attive riguardano prestiti del valore di circa 158 miliardi, a fronte di 1,5 milioni di sospensioni accordate; superano quota 155 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso 'Garanzia Italia' di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 22,8 miliardi di euro, su 1.838 richieste ricevute.

Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace1.

La Banca d’Italia continua a rilevare presso le banche, con cadenza settimanale, dati riguardanti l’attuazione delle misure governative relative ai decreti legge ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’, le iniziative di categoria e quelle offerte bilateralmente dalle singole banche alla propria clientela. Sulla base di dati preliminari, riferiti al 9 aprile, sono ancora attive moratorie su prestiti del valore complessivo di circa 158 miliardi, pari a circa il 56% di tutte le moratorie accordate da marzo 2020 (circa 280 miliardi)2. Si stima che tale importo faccia capo a circa 1,5 milioni di richiedenti, tra famiglie e imprese. L’importo delle moratorie in essere differisce da quello delle moratorie concesse per vari motivi, tra cui il venire a scadenza di una parte di esse.

Le moratorie attive a favore di società non finanziarie riguardano prestiti per circa 123 miliardi. Per quanto riguarda le PMI, sono ancora attive sospensioni ai sensi dell’art. 56 del DL ‘Cura Italia’ per 121 miliardi. La moratoria promossa dall’ABI riguarda al momento 5 miliardi di finanziamenti alle imprese.

Sono attive moratorie a favore delle famiglie3 a fronte di prestiti per 29 miliardi di euro, di cui 5 per la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini). Le moratorie dell’ABI e dell’Assofin rivolte alle famiglie riguardano circa 6 miliardi di prestiti.

Sulla base della rilevazione settimanale della Banca d'Italia, si stima che le richieste di finanziamento pervenute agli intermediari ai sensi dell’art. 13 del DL Liquidità (Fondo di Garanzia per le PMI) abbiano continuato a crescere fino al 9 aprile, a 1,69 milioni, per un importo di finanziamenti di circa 144 miliardi. Sono stati erogati prestiti a fronte di oltre il 91% delle domande, e a fronte di circa il 94% nel caso delle domande per prestiti interamente garantiti dal Fondo (art. 13, lettera m)).

Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono complessivamente 1.899.371 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 20 aprile 2021 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 155,8 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 1.889.896 pari ad un importo di circa 154,9 miliardi di euro. Di queste, 1.126.104 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro, con percentuale di copertura al 100%, per un importo finanziato di circa 21,9 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore e 315.169 garanzie per moratorie di cui all’art. 56 del DL Cura Italia per un importo finanziato di circa 7,0 miliardi. Al 21 aprile sono state accolte 1.882.453 operazioni, di cui 1.873.259 ai sensi dei Dl ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’.

Salgono a circa 22,8 miliardi di euro, per un totale di 1.838 operazioni, i volumi complessivi dei prestiti garantiti nell'ambito di "Garanzia Italia", lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall'emergenza Covid-19. Di questi, circa 8,8 miliardi di euro riguardano le prime nove operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro. Crescono inoltre a 14 miliardi di euro circa i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 1.829 richieste di Garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.

1. Le informazioni riportate sono raccolte nel contesto dei lavori della Task Force per le misure a sostegno della liquidità. La task force opera per mettere i potenziali beneficiari e le banche a conoscenza delle nuove procedure di sostegno alla liquidità e agevolarne l’utilizzo; favorisce il coordinamento e lo scambio di informazioni tra le parti; individua e divulga le soluzioni più appropriate a eventuali problemi applicativi e coordina la raccolta e la diffusione dei dati sugli strumenti previsti dalla normativa.

2. Gli importi relativi alle moratorie sono stime che possono differire rispetto alle settimane precedenti a causa della scadenza di alcuni prestiti precedentemente assoggettati a moratoria, oppure a causa di revisione di dati precedentemente comunicati dalle banche. Gli importi riportati delle moratorie concesse sono pari a quelli delle richieste ricevute dalle banche, al netto di quelle rigettate o in corso di esame.

3. La categoria “famiglie” qui utilizzata include anche alcune imprese diverse dalle società non finanziarie, come ad esempio le imprese artigiane.

Roma, 21 aprile 2021
Ore 18:30

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ESTESA A 10 ANNI LA DURATA DEI PRESTITI COVID-19 ISMEA

ROMA - Le imprese agricole e agroalimentari potranno chiedere finanziamenti sino a 10 anni con garanzia gratuita al 70% per importi superiori a 30mila euro. Ad annunciarlo è il deputato Giuseppe L'Abbate, esponente M5S della commissione Agricoltura della Camera. "È il risultato di un impegno sostenuto da sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole e portato avanti con successo da Ismea attraverso una interlocuzione proficua con Bruxelles", sottolinea L'Abbate, aggiungendo che "i prestiti con garanzia dello Stato previsti dal Dl Liquidità, in questo tragico periodo pandemico, rappresentano una concreta opportunità di rilancio per le imprese ma scontano, sinora, un problema legato alla loro durata, fissata dalla Commissione Ue a 6 anni".

La concessione della maggior durata, spiega L'Abbate, "ottenuta caparbiamente da Ismea, premia un'incessante attività iniziata al Mipaaf con il 'progetto credito' finalizzato a sostenere le imprese con prodotti creditizi rispondenti alle loro peculiarità produttive. Potendo contare su una durata più ampia, per chi ha avuto problemi di liquidità a seguito della pandemia nel comparto primario sarà più semplice e allettante effettuare investimenti innovativi per migliorare le produzioni".

"L'Abi, l'associazione bancaria italiana, ha già emanato una circolare per informare gli istituti di credito mentre è mia ferma intenzione lavorare affinché la stessa possibilità operativa venga concessa anche al Fondo di Garanzia di Mediocredito Centrale che, grazie a un nostro emendamento, ha permesso finanziamenti per oltre 2,5 miliardi di euro, da luglio a oggi, alle imprese agricole" conclude.

 

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PUBBLICATO IL REPORT REALIZZATO DA SVIMEZ IN COLLABORAZIONE CON MEDIOCREDITO CENTRALE

Comunicato Stampa

 

Fondo di garanzia, le misure di sostegno alla liquidità

hanno evitato un improvviso deterioramento della posizione finanziaria delle PMI

Presentazione on line del Report realizzato da Svimez in collaborazione con Mediocredito Centrale

 

Roma, 14 aprile 2021 - Si è tenuta oggi la presentazione on line del Report “Fondo di garanzia per le PMI. Il sostegno alla liquidità delle imprese nell’emergenza Covid-19” curato da Svimez in collaborazione con il gestore del Fondo di garanzia per le PMI, Mediocredito Centrale.

All’evento, moderato da Gennaro Sangiuliano, Direttore del Tg2, hanno partecipato Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, Alessandra Perrazzelli, Vicedirettrice Generale Banca d'Italia, Massimiliano Cesare, Presidente Mediocredito Centrale, Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato Mediocredito Centrale e Luca Bianchi, Direttore Svimez.

Dal 19 marzo 2020, data in cui sono entrate in vigore le modifiche alle modalità operative del Fondo di garanzia, al 10 aprile 2021 sono state presentate 1.877.179 domande per un ammontare di 153,5 mld di euro di cui 1.121.138 domande per un ammontare di 21,8 mld di euro relative ad a operazioni fino a 30mila euro garantite al 100%. Alla medesima data sono state accolte 1.860.200 domande per un ammontare pari a 147,7 mld.

Il primo effetto raggiunto attraverso una mole di domande più che decuplicata rispetto al 2019, rileva il Rapporto Svimez, è stato quello di evitare fenomeni di credit crunch analoghi a quelli osservati durante il precedente ciclo negativo che, tra il 2012 e il 2013, è stato caratterizzato da una marcata caduta degli impieghi. Nei primi quattro trimestri del 2020, infatti, gli impieghi all’economia reale sono aumentati in misura ragguardevole; in maniera pressoché analoga sia al Centro-Nord che al Sud.

Con riferimento alle domande approvate dal Fondo di Garanzia, il 26,7% delle richieste (497.911) proviene da imprese del Mezzogiorno, il 28,3% (527.515) dal Nord-Ovest, il 20,9% dal Nord-Est (388.980) e il 23,96% (445.794) dal Centro. Analizzando gli importi approvati si rileva però una incidenza significativamente inferiore del Mezzogiorno, 20,59% del totale, frutto di un importo medio dei finanziamenti garantiti, pari a 61.070 euro, sensibilmente inferiore a quello delle altre aree geografiche (88.480 euro per il Nord-Ovest, 96.033 euro per il Nord-Est e 74.586 per il Centro).

Un’importante sezione del Rapporto è la stima dei possibili effetti della crisi sulle imprese in assenza di interventi per la liquidità. Classificando le imprese in contabilità ordinaria beneficiarie del Fondo di garanzia in 5 categorie sulla base della loro situazione economico-finanziaria, la simulazione effettuata ha indicato che, dal 2018 al 2020, i gruppi 2 e 3 (che comprendono le imprese con situazione buona/discreta) avrebbero perso complessivamente più di 67.000 imprese mentre il gruppo 5 (che contiene le imprese nelle condizioni peggiori) si sarebbe accresciuto di circa 56.000 unità. Le policy intervenute nel 2020 hanno impedito che tale situazione divenisse concreta.

“L’evento pandemico ha messo a dura prova il nostro tessuto economico costituito da piccole e medie imprese spesso non solidissime” ha affermato Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo economico, “Il meccanismo di garanzia costruito dal Mediocredito Centrale ha ottenuto risultati sorprendenti, stendendo una rete di sicurezza sul sistema delle PMI. Ed è incredibile come la burocrazia italiana abbia risposto con grandissima rapidità e tempismo alle imprese. Ora stiamo riflettendo sulle modalità di proroga e anche di allungamento nella durata delle garanzie, andando oltre la logica di soccorso, per accompagnare le prospettive delle imprese nei settori dell’innovazione e della transizione ecologica. La sfida adesso è decidere quali siano le aziende da aiutare perché hanno un futuro e quali no”.
“Sulla rimodulazione delle misure di supporto alla liquidità delle aziende, ci si sta interrogando, non Banca d'Italia “Le soluzioni prospettate andrebbero valutate adattandole alle peculiarità della nostra struttura imprenditoriale e valorizzando gli aspetti che possono mitigarne le debolezze. È bene, in ogni caso, che la rimodulazione non avvenga prima che la situazione sanitaria e quella economica siano significativamente migliorate. Con il ridursi dell’incertezza sulle prospettive dell’economia, l’utilizzo delle misure potrà essere reso maggiormente selettivo, così da limitare il rischio di destinare risorse a imprese che non ne avrebbero bisogno o prive di prospettive di rilancio, con ricadute negative sulla
crescita dell’economia.”

“L’analisi dei bilanci delle imprese evidenza una struttura “reale” che tiene, ma lo spostamento verso segmenti a prezzi di vendita più elevati procede lentamente, circostanza maggiormente vera per le aziende meridionali” ha dichiarato Luca Bianchi, Direttore Svimez “Accanto a questa, la struttura finanziaria presentava alcune criticità già prima della crisi. La pandemia rischia ora di triplicare il numero delle imprese con indicatori di bilancio critici che ricadrebbero nella classe 5 (imprese Zombie). Tale risultato, fortemente differenziato tra i settori, è determinato dallo scivolamento verso il basso di aziende con una situazione, appena poco prima, strutturalmente migliore. La policy intervenuta nel 2020 ha impedito che tale situazione divenisse concreta. La sfida, ora, è di trovare strumenti che trasformino il debito contratto dalle imprese in forme gestibili che non ne compromettano la normale operatività. Anzi, lungo questa strada, sé necessario pensare a strumenti in grado di accrescere strutturalmente la patrimonializzazione delle aziende che costituisce come emerso dall’analisi un
punto debole dell’impianto economico-finanziario”.
“Il Fondo di garanzia è stato uno strumento decisivo per evitare che durante la crisi pandemica si interrompesse il flusso di credito alle imprese” ha affermato Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato Mediocredito Centrale “Uno degli aspetti determinanti è stata la tempestività della risposta. Lo studio della Svimez ci dice che la struttura portante della nostra economia, costituita essenzialmente da piccole e medie imprese, ha fin qui sostanzialmente resistito alla crisi, nonostante le significative difficoltà. Ora la sfida non è solo quella di proseguire nell’utilizzo di strumenti che si sono rivelati efficaci nell’affrontare l’emergenza, ma aiutare il tessuto produttivo nazionale a incamminarsi lungo un nuovo sentiero di crescita, senza che si verifichi, come in passato, un divario regionale dei percorsi di sviluppo”.

Il Report completo è disponibile sul sito di Mediocredito Centrale www.mcc.it e Svimez www.svimez.it

 

 

 


MORATORIE PRESSING PER LA PROROGA DA PARTE DI ABI

Moratorie pressing per la proroga da parte di ABI:

Sabatini (Abi): «Essenziale confermare le moratorie Covid, il ritiro sia graduale» intervista al DG di ABI.

 

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PUBBLICATI I TERMINI PER L'INVIO DELLE RICHIESTE DI MORATORIA ART.56 DA PARTE DEL FONDO DI GARANZIA

Pegaso2000 con agevolo.itTM è operativa e supporta i propri clienti nell’invio delle richieste che al momento sono circa 400.000.

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